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sabato 25 febbraio 2012

venerdì 24 febbraio 2012

Un motivo in più per muoversi...

È  made in Italy  uno dei dispositivi più interessanti nel campo dell'energy harvesting, il processo per cui l'energia, proveniente da sorgenti alternative, viene catturata e salvata. 


Realizzate grazie a un'idea di quattro ragazze del liceo scientifico 'C. Salutati' di Montecatini terme, sotto la supervisione del Consiglio nazionale delle ricerche, sono le prime scarpe a recupero energetico, non a caso sono state battezzate Hermes, come l'instancabile messaggero degli dei. 


Nel 2010, quando l'Istituto di ricerca sulle popolazioni e le politiche sociali (Irpps) del Cnr ha organizzato InvFactor, un concorso diretto alle scuole superiori italiane volto a valorizzare nuovi talenti in ambito scientifico-tecnologico e a premiare i progetti più interessanti dei 'giovani archimedi'.

Nel liceo Salutati c'è una ragazza, Irene Chirico, che ama fare jogging. Correndo correndo, improvvisamente la lampadina del genio si accende: perché non tentare di recuperare tutta quell'energia prodotta dal movimento e accumularla in una batteria per poi riutilizzarla? Espone la sua intenzione a tre amiche - Giulia Tuci, Alessia Nannini e Cecilia Pellegrini - e alla professoressa, Maria Carmela Foti.

"Abbiamo pensato a una calzatura che unisse comodità, resistenza e recupero dell'energia", spiega Irene Chirico. "Oggi è fondamentale cercare di sfruttare fonti energetiche rinnovabili, unendo magari questo aspetto a un'attività salutare". Sì, ma come realizzarle? Le ragazze allora si rivolgono all'Istituto di chimica dei composti organometallici (Iccom) del Cnr di Pisa, nella persona del professor Vincenzo Palleschi, responsabile del laboratorio di Spettroscopia applicata. "Buon giorno professore, noi avremmo un'idea...". 

L'idea è quella di inserire all'interno della scarpa un dispositivo che sfruttando i principi dell'elettromagnetismo converta l'energia meccanica prodotta dalla camminata in energia elettrica. Un grande calzaturificio della zona dà la propria disponibilità a partecipare al progetto, disegnando addirittura una scarpa speciale per alloggiare il convertitore meccano/elettrico.

"Già dalla prima occhiata al progetto - spiega il professor Palleschi - ci siamo resi conto di avere a disposizione solamente pochi centimetri cubici per sistemare, all'interno del tacco, il generatore di energia elettrica. E i vincoli, definiti chiaramente dal titolare del calzaturificio di Monsummano, Claudio Bartoli, erano molto stringenti: niente parti esterne in movimento, nessuna possibilità di aumentare le dimensioni di tacco e suola, necessità di mantenere il rumore al minimo".

A questo punto l'equipe ha chiesto la collaborazione al dottor Lorenzo Grassi, fisico della Marwan Technology, che collabora da anni con l'istituto. La ditta realizza direttamente sia il trasduttore inserito nelle scarpe che il dispositivo elettronico per accumulare l'energia prodotta durante la camminata. "La scarpa - spiega Palleschi - funziona in questo modo. All'interno del tacco è inserito un piccolo avvolgimento elettrico di un paio di centimetri, un solenoide, con dentro un magnete mobile: il movimento del piede provoca lo spostamento del magnete, quindi la variazione di campo magnetico che serve per produrre l'elettricità. L'energia prodotta viene accumulata in una batteria che, collegata con un filo al solenoide, può essere portata in tasca". 

"Il filo - continua Palleschi - che esce dalla scarpa sale lungo le gambe (se si corre in tuta, può essere agganciato facilmente ai pantaloni oppure fatto passare al di sotto di essi). L'energia accumulata può essere così utilizzata per caricare la batteria di oggetti di elettronica quali telefoni cellulari, lettori musicali, navigatori satellitare. Con un magnetino più potente si potrebbe fare meglio e lo faremo non appena la collaborazione con un'impresa di calzature si concretizzerà". 

Dulcis in fundo, le ragazze vincono il premio creatività femminile del concorso e Irene è insignita del titolo di Alfiere della Repubblica dal presidente Giorgio Napolitano. "Inoltre - aggiunge il professore - quando Irene ha compiuto diciotto anni abbiamo brevettato l'invenzione". E ora due ziende di Montecatini e Monsummano sono interessate alle scarpe e vorrebbero acquisire il brevetto per poterle realizzare e lanciarle sul mercato. 

Le scarpe Hermes sono solo uno dei numerosi dispositivi di energy harvesting che stanno attirando l'interesse delle aziende. Un altro esempio è quello della canadese Bionic Power che ha sviluppato il Bionic Energy Harvester, un dispositivo che si indossa come una ginocchiera e sfrutta la naturale fase di lavoro negativo dei muscoli delle gambe durante la camminata, e che può produrre fino a cinque watt di energia, senza che chi la indossa compia alcuno sforzo supplementare. 

C'è poi il caso della palestra innovativa aperta negli Stati Uniti, la Green Microgym di Portland, nell'Oregon. In collaborazione con la texana Henry Works ha installato la Human Dynamo, che collega più cyclette a una batteria che accumula l'energia generata dalle pedalate: se si calcolano 100 watt a cyclette in una palestra che ne ha 40, questo significa che si possono produrre quattro kilowattora. 

E a Rotterdam nel 2008 è stata inaugurata la prima discoteca sostenibile al mondo, il Watt Sustainable Dance Club. La pista da ballo converte l'energia cinetica prodotta da chi danza in elettricità. Il pavimento infatti è composto da mattonelle che si muovono leggermente in verticale (non più di un centimetro) quando vi si balla sopra. 

L'istituto di ricerca Technion, assieme alla società Innovatech, hanno dato vita ad un innovativo accumulatore di energia, l'Energy Harvesting System, in grado di raccogliere la potenza generata dal passaggio delle vetture sul manto stradale. Il sistema, che si basa sul posizionamento di dispositivi piezoelettrici che convertono l'energia meccanica in elettricità, è stato ideato e realizzato in Israele.


Energia Alternativa Pulita: esiste da oggi!

Evento bloggeritaliaL'aria sta cambiando! Noi tutti vorremmo vivere in un mondo in cui poter respirare serenamente, senza l'ansia e l'incertezza su come reperire energia, vivendo sapendo che la nostra sete di energia non danneggerà più l'ambiente.
Vi voglio parlare oggi di Ermanno Franceschini, un pioniere nel campo delle fonti energetiche rinnovabili.
Ermanno assieme al suo team è attivo in diversi settori sviluppando e progettando idee innovative ed all'avanguardia. 
Nel campo della Green-Energy sono riusciti nella realizzazione di una fonte di energia inesauribile e soprattutto pulita, vediamo in cosa consiste...
La svolta nel nostro modo di creare e fornire energia è concentrata nel meravigliosa invenzione della CELLA ENERGETICA A STATO SOLIDO! 




Veniamo nel dettaglio:

Il processo bivalente della cella energetica è quello di catturare le particelle libere nell’aria, quindi caricarsi come un condensatore e viceversa fornire corrente elettrica come una batteria. La corrente generata dalla singola cella è minima, ma chiaramente collegando in serie e parallel diverse celle otterremo tensione e corrente desiderate.
Il grande pregio di questa Cella Energetica è di generare continuamente corrente elettrica, giorno e notte, quindi non dovremo più preoccuparci di caricare la batteria del nostro cellulare o notebook.
Il modulo è composto da celle che rigenerandosi forniscono corrente elettrica illimitata!!.



La cella energetica è frutto di una ricerca di lunga durata con innumerevoli sperimentazioni sul campo delle particelle cariche elettricamente, presenti nell'atmosfera che ci circonda.



Per troppo tempo succubi del petrolio e di tutti quei combustibili fossili che hanno ferito la nostra terra, abbiamo la possibilità di evolverci verso un futuro migliore.
Grazie alla cella energetica potremo contare sempre su di una energia rinnovabile, pulita ed inesauribile, ma ciò che colpisce maggiormente è che questa è gia realtà: il futuro è adesso!

Numerosi sono i dispositivi che utilizzano questa nuova tecnologia con risultati senza precedenti e le applicazioni future sono innumerevoli, una su tutte nuove autovetture con prestazioni più efficienti e città libere dallo smog.

Maggiori informazioni su http://ermyit.blogspot.com oppure sul sito WWW.ERMY.IT

domenica 5 febbraio 2012

TFA- work in progress


La Commissione Istruzione del Senato, su proposta del senatore Mario Pittoni "suggerisce" al Ministro della Funzione Pubblica, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli effetti dell’abolizione del valore legale del diploma di laurea, di dare " meno importanza al punteggio di laurea, privilegiando invece l’esito delle prove di valutazione nella determinazione della graduatoria dei bandi di concorso per titoli ed esami per assunzione nella Pubblica Amministrazione"
Secondo il sen. Pittoni questo atto "può fornire la spinta decisiva al nostro progetto di riforma del reclutamento degli insegnanti, già sul tavolo del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e sul quale forze sindacali (Cgil esclusa) e parti sociali si sono da tempo dichiarate disponibili a discutere"
Il progetto presentato prevede due liste per ogni regione. Una "ad esaurimento", in cui includere gli attuali iscritti alle graduatorie ad esaurimento di quella regione, che conserverebbero i diritti acquisiti (con possibilità di concorrere in una regione a scelta anche nell’altra lista, se disponibili a rimettersi in gioco nelle prove di preparazione), ed una “aperta” a tutti i docenti in possesso di abilitazione (in una regione a scelta, ma senza obbligo di residenza).
Le novità riguardano proprio la lista "aperta", quella in cui l’accesso dipenderà dal risultato della somma del punteggio base (1/5 sui titoli, 4/5 su una valutazione approfondita effettuata a parità di condizioni con gli altri iscritti all’albo regionale) con il punteggio derivante dal concorso, che sarà su direttive nazionali – uguali per tutti – ma gestito a livello regionale.
Il sen. Pittoni si dichiara sicuro "Il nuovo meccanismo toglierebbe appetibilità ai corsi on line più o meno fasulli (spesso ridottisi a puro “mercato” dei punti) e allo scambio di favori tra strutture private e docenti (in particolare ore di insegnamento gratuite in cambio di punti). Che senso avrebbe, infatti, spendere migliaia di euro per corsi che intervengono solo su 1/5 del punteggio base e non garantiscono la preparazione necessaria per puntare a una buona valutazione nelle prove di preparazione che incidono per i 4/5? Il nuovo sistema metterebbe inoltre in “competizione” gli aspiranti all’insegnamento iscritti ai vari albi regionali spingendoli a migliorarsi. Un candidato bravo, ma iscritto in una regione dove i bravi sono tanti, sarà infatti spinto a iscriversi nella regione vicina che magari ha meno bravi e offre più opportunità di lavoro"
"A quel punto però - conclude Pittoni – gli iscritti in quella regione avranno tutto l’interesse a darsi da fare per crescere professionalmente e non farsi sfuggire l’opportunità di conquistare la cattedra"